Alba in Cappadocia

Alba in Cappadocia

by Elif Kaya

Alba in Cappadocia

by Elif Kaya5 min read

Quando sono arrivata in Cappadocia, il primo consiglio che ho sentito è stato: 'Non andartene senza svegliarti presto al mattino.' Era ancora notte quando ho aperto gli occhi, ma ero così eccitata che ho dimenticato la stanchezza. Solo guardare i palloni che venivano preparati era un'esperienza a sé stante; il suono delle fiamme, i palloni che si alzavano lentamente come cigni giganti... Quando il cielo è diventato rosa, centinaia di palloni sono volati tutti insieme e mi sono sentita come se fossi dentro le pagine di una favola.

Durante il volo, i camini delle fate, i vigneti e le strade sterrate serpeggianti sotto di me sembravano un dipinto infinito. Il tempo si era fermato, e il mondo non era altro che silenzio. Quando siamo atterrati, mi sembrava strano rendermi conto che la giornata era appena iniziata; ero così piena che sembrava di aver vissuto per giorni. Sedendomi per una colazione del villaggio tra le case di pietra, l'odore del gözleme caldo si mescolava con i colori che ancora danzavano nella mia mente. La Cappadocia mi ha ricordato come la natura e la storia possano esistere in perfetta armonia.

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